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Irikan - La Voce del Legno

by Matteo Toso

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1.
Dudumba 02:52
2.
Zaouli 01:49
3.
O meu berimbau de ouro, minha mãe, eu deixei no Gantois O meu berimbau de ouro, minha mãe, eu deixei no Gantois É um gunga bem falante que dá gosto de tocar Eu deixei com Menininha para ela abençoá Amanhã as sete horas p'ra Bahia vou voltar Vou buscar meu berimbau que deixei no Gantois, Ha! ha! Eh a capoeira, camará Ai ai Aide Joga bonito que eu quero ver joga bonito que eu quero aprender Joga bonito que eu quero ver Joga bonito que eu quero aprender Angola ê, Angolá, Angola ê mandigueira, Angolá Vou mimbora pra Bahia amanhã eu vou pra la Vou jogar a capoeira no mercado popular Paranaê, paranaê, paraná Vou mimbora, vou mimbora como ja disse que vou paraná Paranauê, Paranauê Vim lá da Bahia pra lhe ver Vim lá da Bahia pra lhe ver Vim lá da Bahia pra lhe ver P'ra lhe ver, p'ra lhe ver, p‘ra lhe ver
4.
Dianbadon 04:40
Yuruho​ dutto serlle Bandero Layla be kumalema Yuruho dutto serlle Naaro na fano dimba ye mama, Africa Layla be kumalema Yuruhoo dutto serlleee Dauda Sane kulobutee, kulobutee ntebenon naa, nikynako bino balla, Barree binobala note mussullaa. Yuha yiha ooh yuha yoo, Yiha ooh o uuhaa. Yihaa ooh o uuhaaa Yihaa ooh o uuhaaa Yihaa ooh o uuhaaa Yihaa ooh o uuhaaa.
5.
Yo que nunca supe llegar a mi hora hoy me quedé esperándote. Y aunque diga mi oculista que tengo muy mal la vista hoy me quedé mirándote. Y pese a que el insomnio me desvela cada noche hoy me quedé; soñándote... Yo que hablo hasta debajo del agua hoy me sorprendí escuchándote. Y aunque de puro cobarde siempre he sido pacifista, hoy te luché; y te gané. Yo, que siempre he sido de poner tierra por medio hoy te vi, y me quedé. Aunque soy alérgico a la franela me quedé en tu cama. No combinan mis cortinas con tus entretelas y aún así hoy cocino en tu cocina, corazón; canela en rama. Hoy cocino en tu cocina, corazón. Yo que siempre fui animal nocturno hoy me quedo a ver amanecer. Y yo que siempre fui rockero hoy te canto por boleros ay "si tú me dices ven"... Yo que siempre he huido de las modas hoy visto Pret a Porter. Son las cosas de la vida, son las cosas del querer. Yo venía de visita, yo venía de visita y me quedé. //Aunque soy alérgico a la franela me quedé en tu cama. No combinan mis cortinas con tus entretelas y aún así hoy cocino en tu cocina, corazón// canela en rama. En tu cocina, corazón, canela en rama En tu cocina, corazón. Yo que nunca supe llegar a mi hora hoy me quedé esperándote. © El Kanka
6.
Rumba 01:34
7.
Confesión 04:23
Confieso .. haber perdido el juicio, haber catado el vicio, haber alzado el vuelo. Confieso .. haber mordido el polvo, haber tocado fondo, haber besado el suelo. Confieso que .. me equivoqué más veces que acerté, que quise ser lo que no era. Confieso que .. más de una vez, al verte me cambié de acera. Confesión, confesión que tiro al viento. No estoy buscando redención, no me arrepiento. Confesión del pecado inconfesable, de haberte querido tanto .. me confieso culpable. Confieso .. que no te he perdonado que me hayas olvidado en tan poco tiempo. © El Kanka
8.
¡Güiro! ma, ma Bom bom boró Naná Ay, Campana tín-tín-tín, campana tán-tán (bis) Galán-galán, se quema la Maya (bis) Coro: Campana tín-tín, campana tán-tán (bis) Galán-galán, se quema la Maya (bis) ¡Güiro! ma, ma Montero, ¿Que dirá el fogón de leña Que allá en la choza dejé? Ay Díos, porque hay tiempo que no ve a su torturada dueña Ya que alcohol no desempeña su labor porque jamás la vieja será capaz de dejar el beneficio del confortable edificio y el limpio fogón de gás Güiro, Dejé olvidada la choza sin baño, corriente, ni agua Montero, desde mis paredes de yagua alumbradas con chismosa En mi edificio se goza de una limpieza integral Porque el cambio ha sido tal que no sufro enfermedades ni hago mis necesidades allá por el platanal Bom bom boró, Naná Ay, María'faela, María'faela Mogba tiene un batá, hasta mañeñe Coro: María'faela, María'faela Mogba tiene un batá, hasta kañeñe Mogba tiene un batá Coro: Hasta kañeñe ¡Güiro! Laye-Laye-Laye como yo China de oro Laye-Laye-Laye como yo Kamanyoro Coro: Laye laye laye como yo China de oro Laye laye laye como yo Kamanyoro Bembere Changó ya, Changó ya bembé Coro: Bembere Changó Oyá
9.
Saka 04:39
"Non ci era neanche permesso parlare la nostra lingua a scuola, veniva chiamata "vernacolare", l'inglese era la vera lingua che dovevi parlare a scuola, tutto era in inglese. Con ciò che ci insegnavano a scuola nessuno stava pensando se dovessimo essere Africani o no, accettamo il fatto di essere inglesi e chiunque fosse andato in Inghilterra era considerato un maestro, così tutti vollero andare in Inghilterra per tornare a casa per essere tale. Non ci avevo mai pensato, essere Africano in questi termini non significava niente per me, fino a molto più tardi nella mia vita. Fu in Inghilterra che iniziai a sentire la consapevolezza di come essere un Africano Per la prima volta, mentre ero in Inghilterra, pensai: "Oh, wow, non piacciamo molto a queste persone bianche!" Questa fu la mia esperienza quando cercai di affittare una stanza, all'epoca si poteva leggere sul giornale in Inghilterra: casa in affitto, no gente di colore, no cani. Mi dava molto fastidio, e anche a molti altri studenti. Nel periodo da studente in Inghilterra iniziai ad essere cosciente di come essere un Africano, ma non avevamo niente da offrire come Africani perchè ci veniva insegnato in inglese. Ora, ho nominato la democrazia, un inglese nella sua lingua direbbe: demo-cracy, ma se un africano lo vuole dire in un inglese aprossimativo, dirà: Demo-cree-cy. Così ho pensato alla parola ed ho detto: demo-crasy, ed ho visto la pazzia (craziness), ed ho detto che non posso dire alla mia gente che democrazia non è realmente quella parola, in realtà è pazzia, così ho iniziato a cantare, ho iniziato a pensare a questa parola, democracy, crazy demo, dimostrazione di pazzia, poi sono diventato un po' più serio perché sapevo che la gente avrebbe riso, così ho pensato: se non è pazzia, come mai in Africa più passa il tempo più le cose peggiorao, i poveri piangono, i ricchi fanno casino. Democrazia, dimostrazione di pazzia. Intervista a Fela Kuti https://youtu.be/usnznJZ0XvA
10.
Marakadon 02:26
Cari fratelli, col sostegno di tutti, potremo fare la pace a casa nostra.Potremo anche usare le sue immense potenzialità per sviluppare l’Africa, perché il nostro suolo e il nostro sottosuolo sono ricchi. Abbiamo abbastanza braccia e un mercato immenso, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Abbiamo abbastanza capacità intellettuali per creare, o almeno usare la tecnologia e la scienza in ogni luogo dove si trovano.Signor presidente, facciamo in modo di realizzare questo fronte unito di Addis Abeba contro il debito. Facciamo in modo che a partire da Addis Abeba decidiamo di limitare la corsa agli armamenti tra paesi deboli e poveri. I manganelli e i macete che compriamo sono inutili. Facciamo in modo che il mercato africano sia il mercato degli africani. Produrre in Africa, trasformare in Africa, consumare in Africa. Produciamo quello di cui abbiamo bisogno e consumiamo quello che produciamo, invece di importarlo.Il Burkina Faso è venuto a mostrare qui la cotonnade, prodotta in Burkina Faso, tessuta in Burkina Faso, cucita in Burkina Faso per vestire i burkinabé. La mia delegazione ed io stesso siamo vestiti dai nostri tessitori, dai nostri contadini. Non c’è un solo filo che venga d’Europa o d’America. Non faccio una sfilata di moda ma vorrei semplicemente dire che dobbiamo accettare di vivere africano. E’ il solo modo di vivere liberi e degni. La ringrazio Signor presidente. Patria o morte, vinceremo !

about

"Irikan - La voce del legno", nasce come laboratorio di percussioni e musica in generale, aperto a qualsiasi idea e genere.

Il laboratorio è di casa a Saccafisola (Venezia), ormai denominata l'isola della rumba o dei tamburi, e lo studio delle percussioni ha portato inevitabilmente ad approfondire ritmi, canti e culture dell'Africa.

La gioia di fare un disco nasce seguendo un progetto che ha unito culture diverse nonostante l'ispirazione venisse da un evento storico tragico come la tratta degli schiavi dall'Africa verso altri continenti.

Fondendo culture, linguaggi, colori, musica, nasce un qualcosa di diverso, che dimostra come la musica rimarrà sempre un unico linguaggio universale.

Oggigiorno siamo testimoni di eventi altrettanto drammatici che ci fanno capire come nonostante il passare del tempo nulla cambi, ma siamo coscienti del fatto che comunque da qui nasceranno nuove idee, musiche e linguaggi.

credits

released May 27, 2017

Matteo Toso: Djembe, Kenkeni, Sangban, Dununba, Shekeré, Bell, Congas, Surdo, Saabar, Cajon, Cori.

Emiliano Alberti: Basso (3, 5, 7) Cori (8)
Claudio Gucchierato: Voce, Berimbau (3).
Sara Versolato: Pandeiro, A Go Go (3).
Kodou Ndiaye Bassene: Voce, Cori (4)
Josmil Baldin Ramirez Neris: Voce (5, 7).
Diletta Bibbò: Chitarra Classica (5, 7).
Maurizio Tiozzo: Chitarra e Tres Cubano (7).
Federico Nalesso: Pianoforte (7).
Mattia Passadore: Voce (8).

Registrato, mixato, masterizzato da Redfishblues Records.

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RedFishBlues Records Venice, Italy

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